Qualche
anno fa, insieme ad alcuni colleghi (Giuliano Ghirardelli, Aureliano
Bonini, Carlo Fracassi e Piero Leoni) ho organizzato dei Seminari di
formazione a Rimini, presso il Grand Hotel, ai quali ho dato il nome di
Scuola di Rimini.
Durante i miei interventi a quei seminari ho spiegato che a Rimini era
nato un modo particolare di affrontare il turismo. Una modalità fatta
di tante piccole specificità, che aveva però bisogno di diventare
teoria, per svilupparsi ulteriormente.
Negli anni successivi ho scritto un manifesto che condensa i principi della Scuola di Rimini.
Da
quando ho pubblicato quel manifesto nel mio libro “Le nuove Frontiere
del marketing nel turismo” (ed. Franco Angeli, 2009), sono diversi gli
albergatori che lo hanno adottato.
Così
ora ho pensato di metterlo a disposizione di quanti condividono il mio
modo di affrontare i temi del turismo e dell’ospitalità.
Ed invito chi volesse saperne di più a leggere i miei siti web (www.giancarlodallara.com) e le mie pubblicazioni.
Giancarlo Dall’Ara
Il manifesto della Scuola di Rimini
-
Vocazione all’accoglienza:
il turismo per noi non è semplicemente una occupazione, è in primo
luogo una vocazione, una passione culturale.
- Cultura dell’Ospitalità:
noi pensiamo che i turisti prima dì essere consumatori siano persone,
ognuna con una propria identità da accogliere e rispettare.
- Capacità relazionale:
noi crediamo che il turismo sia soprattutto questione di relazioni.
L’essenza dell’ospitalità è data da relazioni tra persone e il nostro
modo di gestirle è caldo, non asettico, non episodico e non meramente
professionale. Ed è questo uno dei “segreti” del nostro successo.
- Capacità organizzativa: lo
sforzo organizzativo che ci ha fatto diventare la capitale del turismo
nasce dalla capacità di trovare sempre un punto di equilibrio tra
concorrenza e cooperazione.
- Centralità del turismo: il turismo è al centro del nostro sviluppo.
- Valore delle Pmi:
siamo convinti che le Piccole e Medie Imprese, a determinate condizioni
di qualità, rappresentino un punto di forza irrinunciabile grazie alla
loro:
- flessibilità,
- capacità di personalizzare il servizio,
- capacità di offrire un’atmosfera autentica e con le radici nella nostra storia e nel nostro territorio.
- Il cuore del sistema:
il nostro modo di fare turismo affonda le radici nel passato, un
passato che ci ha visto aperti al mondo ma al tempo stesso orgogliosi
delle nostre specificità. Il cuore del sistema turistico siamo noi
stessi, la nostra comunità.
- Mestiere: la
parola mestiere per noi indica soprattutto un elevato grado di
professionalità. Come nella cultura artigianale, nel nostro modo di
affrontare il turismo, “testa e mano” non sono rigidamente separate, e
il processo di lavoro è un continuo iter formativo.
- Cultura del turismo:
noi crediamo che il turismo sia una componente della cultura, prima
ancora che dell’economia, della nostra località.
- Dinamismo/Innovazione:
il nostro modo di fare turismo è caratterizzato da pionierismo,
fantasia, spirito imprenditoriale diffuso, flessibilità, capacità di
improvvisare e di innovare.
L’industria
turistica riminese è il frutto di una cultura e di una prassi
originale, la cui attualità – siamo convinti – può costituire un punto
di riferimento per il rilancio turistico del nostro Paese, e per quanti
si occupano a vario titolo di turismo ed ospitalità.